
Trekking ed escursioni
Passeggiare nella natura rappresenta un nuovo modo di riappropriarsi di ritmi lenti ed è un modo per tenersi in forma e visitare nuovi posti riscoprendo l’amore per la natura e la lentezza del cammino. Esistono percorsi adatti a tutti e pensati anche come forme di turismo responsabile ed alternativo per le famiglie. Si possono svolgere da soli o in compagnia, scegliendo il ritmo più adeguato alle proprie esigenze e possibilità. In ogni caso rappresenta un modo per riconciliarsi con sé stessi e con la natura ottenendo vari benefici psicofisici. Si può viaggiare verso la costa oppure addentrarsi nei sentieri di montagna. È possibile ripercorre le orme di Santi o riscoprire le tracce della nostra storia. Il trekking richiede una buona forma fisica e presenta diversi livelli di difficoltà. Si può scegliere l’itinerario più adatto per cominciare con le prime escursioni, ma rimane un ottimo modo per immergersi nella natura e visitare un luogo in modo più sostenibile. Di seguito vi consigliamo degli itinerari per scoprire il nostro bellissimo territorio.
PERCORSI PER SCOPRIRE ORBETELLO E DINTORNI
Da Orbetello si raggiunge, attraversando la Diga costruita nel 1841, il Monte Argentario: il promontorio più alto della costa toscana. Un’antica isola calcarea che con la terraferma comprende la Laguna di Orbetello, una delle aree umide più importanti d’Italia. È protetta da una Riserva Statale e da un’Oasi WWF per la sua ricchezza naturalistica e faunistica, tra cui importanti colonie di uccelli.
Di grande interesse i centri storici di Orbetello, Porto Santo Stefano, Porto Ercole e le aree archeologiche di Ansedonia. Ad ovest dell’Argentario ci sono le Isole di Giannutri e del Giglio, in parte comprese nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. A Giannutri non esistono sentieri segnati, mentre il Giglio, che culmina nei 498 m del Poggio della Pagana, offre itinerari affascinanti. Da vedere sono la Villa romana di Giglio Porto, il borgo, la Rocca di Giglio Castello e la Torre del Campese.
ANELLO DELLA LAGUNA DI ORBETELLO
L’itinerario è lungo circa 20 chilometri, completamente pianeggianti. Ad eccezione di alcuni attraversamenti ciclabili ed una piccola porzione di strada, il percorso non presenta difficoltà, né particolari pericoli a cui prestare attenzione. Date le sue caratteristiche, questo anello è percorribile da tutti e con qualsiasi tipo di bicicletta. La pista ciclabile inizia dal piazzale della stazione ferroviaria Orbetello-Monte Argentario, in località Orbetello Scalo. Imboccando la pista, si percorre la sponda che si affaccia sulla Laguna di Ponente. Qui è possibile incontrare la natura tipica degli ambienti palustri: sono presenti numerose specie di uccelli, tra cui i bellissimi fenicotteri rosa, è possibile osservarli prevalentemente durante l’autunno e l’inverno. Andando avanti lungo il percorso si costeggia il centro storico, una volta superato, si imbocca la Diga, fatta costruire nel 1841 da Leopoldo II di Lorena, la quale unisce Orbetello al Monte Argentario e divide la laguna di Orbetello in due specchi d’acqua: Laguna di Levante e Laguna di Ponente. Sino al 1944 vi passava anche la ferrovia che collegava Orbetello a Porto Santo Stefano. Sulla destra potrete ammirare l’incantevole Mulino: unico mulino a vento rimasto della serie dei nove costruiti dai senesi e successivamente restaurati dagli spagnoli. Il mulino emerge suggestivamente dalle acque della laguna e rappresenta uno dei simboli di Orbetello, è di forma circolare con copertura conica ed elica a vento posteriore e, insieme agli altri, era utilizzato per macinare il grano che veniva portato con i barchini (tipiche imbarcazioni orbetellane) agli abitanti della città. Questo tratto di ciclabile è davvero mozzafiato. Si pedala al centro della laguna godendo di una splendida vista su tutto l’ambiente circostante, sulla sinistra potrete ammirare il tombolo della Feniglia, mentre sulla destra quello della Giannella. Al termine della Diga bisogna attraversare la strada (consigliamo pertanto di scendere dalla bicicletta) e procedere in direzione Porto Ercole, entrando così di nuovo su una pista ciclabile fino al bivio della Feniglia. Una volta raggiunto, si svolta a sinistra e dopo poche centinaia di metri troverete, sempre sulla sinistra, uno sterrato che indica “Duna di Feniglia”, dovete svoltare lì. Dopo poco troverete un cancello, accanto ad esso c’è un piccolo punto di accesso per le biciclette e i pedoni. Ecco l’ingresso della Riserva Naturale della Feniglia! Il fondo della strada sterrata è molto ben battuto e chiuso al traffico urbano, vi aspettano 6 chilometri di bosco con un lungo rettilineo che lo taglia longitudinalmente. La vegetazione è composta da pini marittimi, lecci, sughere, ginepri, arbusti della macchia mediterranea, inoltre, non sono inusuali gli incontri con la fauna locale, tra tutti gli amatissimi daini (soprattutto nella parte finale della pineta verso Ansedonia dove si trova il Corpo Forestale). La riserva separa il mare aperto dalla Laguna di Levante di Orbetello. Ad intervalli regolari, di circa 1 km, si aprono dei sentieri che conducono direttamente sull’omonima ed incontaminata spiaggia o in riva alla laguna. La parte che sia affaccia sulla laguna è dotata di capanni per l’osservazione ornitologica. All’interno della riserva è presente sia un percorso con attrezzi ginnici in legno, sia un sentiero natura per non vedenti. A circa metà percorso è possibile ammirare la stele in memoria del Caravaggio, sembra infatti che nel 1610 il celebre pittore fu trovato moribondo su questa spiaggia per poi morire subito dopo.
Superata la pineta della Feniglia ci si trova in zona Ansedonia. Appena usciti dalla pineta la strada si fa di nuovo asfaltata e si attraversa il ponte che ci ritroviamo subito di fronte. A questo punto si procede in direzione della SS1 Aurelia fino a che non si incontra un vecchio cancello di ferro prima del sottopassaggio della linea ferroviaria. Accanto al cancello c’è un piccolo punto di accesso per le biciclette e i pedoni che permette di imboccare Via di Cameretta. Questa strada non è una vera e propria ciclabile ma il traffico è pressoché nullo: si pedala in sicurezza godendo del bellissimo paesaggio circostante. Questa parte di percorso è caratterizzata da un ambiente tipicamente palustre. Al termine di Via Cameretta dovrete svoltare a sinistra e fare un brevissimo tratto in una strada piuttosto trafficata (pertanto vi consigliamo di scendere dalla bicicletta) fino ad arrivare alla rotonda che vi ricondurrà nella pista ciclabile e vi consentirà di tornare al punto di partenza.
DA ORBETELLO A PORTO ERCOLE

Foto di Matteo Dunchi
L’itinerario è lungo circa 9 chilometri, completamente pianeggianti. Ad eccezione di due attraversamenti ciclabili, il percorso non presenta difficoltà, né particolari pericoli a cui prestare attenzione. Date le sue caratteristiche questo itinerario è percorribile da tutti e con qualsiasi tipo di bicicletta. La pista ciclabile inizia dal piazzale della stazione ferroviaria Orbetello-Monte Argentario, in località Orbetello Scalo. Imboccando la pista, si percorre la sponda che si affaccia sulla Laguna di Ponente. Qui è possibile incontrare la natura tipica degli ambienti palustri: sono presenti numerose specie di uccelli, tra cui i bellissimi fenicotteri rosa; è possibile osservarli prevalentemente durante l’autunno e l’inverno. Andando avanti lungo il percorso si costeggia il centro storico, una volta superato, si imbocca la Diga, fatta costruire nel 1841 da Leopoldo II di Lorena, la quale unisce Orbetello al Monte Argentario e divide la laguna di Orbetello in due specchi d’acqua: Laguna di Levante e Laguna di Ponente. Sino al 1944 vi passava anche la ferrovia che collegava Orbetello a Porto Santo Stefano. Sulla destra potrete ammirare l’incantevole Mulino: unico mulino a vento rimasto della serie dei nove costruiti dai senesi e successivamente restaurati dagli spagnoli. Il mulino emerge suggestivamente dalle acque della laguna e rappresenta uno dei simboli di Orbetello; è di forma circolare con copertura conica ed elica a vento posteriore e, insieme agli altri, era utilizzato per macinare il grano che veniva portato con i barchini (tipiche imbarcazioni orbetellane) agli abitanti della città. Questo tratto di ciclabile è davvero mozzafiato. Si pedala al centro della laguna godendo di una splendida vista su tutto l’ambiente circostante, sulla sinistra potrete ammirare il tombolo della Feniglia, mentre sulla destra quello della Giannella. Al termine della Diga bisogna attraversare la strada (consigliamo pertanto di scendere dalla bicicletta) e procedere in direzione Porto Ercole, entrando così di nuovo su una pista ciclabile fino al bivio della Feniglia. A questo punto bisogna attraversare nuovamente la strada (anche qui vi consigliamo di scendere dalla bicicletta) e continuare dritto in direzione Porto Ercole. Ancora un paio di chilometri e vi troverete nello splendido borgo marinaro di Porto Ercole.
DA ORBETELLO A SANTA LIBERATA
L’itinerario è lungo circa 9 chilometri, completamente pianeggianti. Il percorso non presenta alcuna difficoltà, né pericoli a cui prestare attenzione. Date le sue caratteristiche questo itinerario è percorribile da tutti e con qualsiasi tipo di bicicletta. La pista ciclabile inizia dal piazzale della stazione ferroviaria Orbetello-Monte Argentario, in località Orbetello Scalo. Imboccando la pista si percorre la sponda che si affaccia sulla Laguna di Ponente. Qui è possibile incontrare la natura tipica degli ambienti palustri: sono presenti numerose specie di uccelli, tra cui i bellissimi fenicotteri rosa; è possibile osservarli prevalentemente durante l’autunno e l’inverno. Andando avanti lungo il percorso si costeggia il centro storico, una volta superato, si imbocca la Diga, fatta costruire nel 1841 da Leopoldo II di Lorena, la quale unisce Orbetello al Monte Argentario e divide la laguna di Orbetello in due specchi d’acqua: Laguna di Levante e Laguna di Ponente. Sino al 1944 vi passava anche la ferrovia che collegava Orbetello a Porto Santo Stefano. Sulla destra potrete ammirare l’incantevole Mulino: unico mulino a vento rimasto della serie dei nove costruiti dai senesi e successivamente restaurati dagli spagnoli. Il mulino emerge suggestivamente dalle acque della laguna e rappresenta uno dei simboli di Orbetello; è di forma circolare con copertura conica ed elica a vento posteriore e, insieme agli altri, era utilizzato per macinare il grano che veniva portato con i barchini (tipiche imbarcazioni orbetellane) agli abitanti della città. Questo tratto di ciclabile è davvero mozzafiato. Si pedala al centro della laguna godendo di una splendida vista su tutto l’ambiente circostante, sulla sinistra potrete ammirare il tombolo della Feniglia, mentre sulla destra quello della Giannella. Al termine della Diga si prosegue dritto in direzione Porto Santo Stefano, ancora una manciata di chilometri e raggiungerete la Località Santa Liberata.
DA ORBETELLO AL CONVENTO DEI PADRI PASSIONISTI
Lungo ed interessante, questo percorso di 19 km, quasi interamente su strade sterrate, inizia dal Mulino di Orbetello, si percorre la strada che conduce al Monte Argentario (la Diga), raggiunta la località Terrarossa si sale verso l’Argentario Golf Resort percorrendo la strada asfaltata, al termine di quest’ultima si prenderà il sentiero sterrato sulla destra che vi condurrà fino al settecentesco Convento dei Passionisti, da dove potrete godere della splendida vista panoramica su Orbetello e la sua laguna.
DAL CONVENTO DEI PADRI PASSIONISTI A PUNTA TELEGRAFO
Volendo continuare il cammino si può proseguire sulla strada asfaltata fino alla prima strada bianca sulla destra, sarà facile individuarla per la presenza di una Madonnina, si prosegue questo itinerario (11,2 km) fino a raggiungere i 635 metri di Punta Telegrafo per poi ritornare verso il punto iniziale (anello dei crinali).
DA ANSEDONIA A PORTO ERCOLE
Un piacevole e pianeggiante percorso di 10 km immerso in buona parte nella pineta della Feniglia conduce dal promontorio di Ansedonia a Cala Galera ed a Porto Ercole. Si entra nel bosco e non appena usciti dalla Riserva Naturale della Feniglia si proseguirà sulla pista ciclabile che conduce fino a Porto Ercole.
DA CAPALBIO AD ANSEDONIA

Foto di Alessandro Amadio
Un interessante itinerario di 13 km per avvicinarsi all’Argentario da Capalbio e dalle colline maremmane. Si inizia ai piedi delle colline, si aggira Poggio Capalbiaccio e ci si dirige a sud traversando l’Aurelia. Si continua a poca distanza dal mare fino alla Tagliata e ai resti del porto di Cosa dal quale si sale ad Ansedonia e all’acropoli etrusco-romana dove è possibile visitare il Museo Archeologico Nazionale e l’area archeologica dell’antica Città di Cosa.
DA TALAMONE AD ORBETELLO
Questo lungo itinerario di 22 km, in buona parte sull’asfalto, segue la costa fino a Fonteblanda, per poi spingersi tra le bonifiche dell’entroterra e attraversandole verso San Donato vecchio, il ponte sull’Albegna ed Albinia. Delle stradine parallele alla statale portano all’Aurelia e ad Orbetello.
DA FONTEBLANDA AL SANTUARIO DI TALAMONACCIO
Questo breve itinerario di 4 km conduce da Fonteblanda a Bengodi e poi alle rovine del Santuario etrusco di Talamonaccio, sull’altura che chiude a sud est il golfo di Talamone.
DALLA PARRINA AL MONASTERO DI SANT’ANGELO ROVINATO
Questo itinerario conduce dalla Tenuta “La Parrina” fino all’altura dove si trovano i ruderi del poco conosciuto ma molto suggestivo Monastero di Sant’Angelo Rovinato. L’edificio religioso sorse come monastero benedettino in epoca medievale, durante la quale rivestì con molta probabilità una grande importanza nella zona. È possibile visitare i ruderi e godere da quella posizione di uno dei più bei panorami sulle lagune e sul Monte Argentario. Questo percorso passa attraverso i terreni dell’Azienda La Parrina, va pertanto chiesta l’autorizzazione per passare all’ interno della tenuta. Contattare l’agriturismo per maggiori informazioni agriturismo@parrina.it
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