
La storia del Carnevaletto da tre Soldi
Gli organizzatori del Carnevaletto da 3 Soldi scelsero il nome della manifestazione ispirandosi al titolo di una canzone di Katina Ranieri, che fu un successo a Sanremo del 1952, “Una canzone da due soldi”, trasformando il carnevale nel “Carnevaletto da 3 Soldi”. I carri erano rudimentali, senza movimenti, la musica era suonata direttamente sulla struttura da bande musicali, i primi temi erano fiabe, animali, personaggi di fantasia che si evolsero con l’avvento della televisione, ma il successo fu enorme, tanto che dal 1955 al 1957 il “Carnevaletto” ebbe una madrina d’eccezione: Tamara Less, attrice allora molto in voga, che in laguna aveva girato numerosi film.

Foto di Alberto Casamenti
A lavorare alle scenografie e alle musiche di questa manifestazione che, piano piano, Corso Italia faticava a contenere, erano per lo più maestri elementari (Nigido, Cafiero, il maestro Ercoli), coadiuvati da appassionati di ogni estrazione sociale. I promotori del carnevale, ognuno per il suo rione, bussavano alle porte delle case, cercavano le ragazze più carine, più intonate o quelle che sapessero ballare meglio per chiedere loro di esibirsi sui carri. Le canzoni, spesso quelle del Sanremo precedente, venivano provate in questo o in quel bar sotto la guida di esperti, alcuni dei quali, come il maestro Ercoli, al “Carnevaletto” avevano dedicato anche una canzone. Intanto che il carnevale si sviluppava e diveniva sempre più un fenomeno di costume, le risorse diminuivano e il “Carnevaletto” si interruppe, per la prima volta, nel 1967. Riprese piede, poi, alla fine degli anni Settanta: dopo diversi incontri con i nuovi giovani promotori di una manifestazione carnevalesca organizzata, nel 1980, l’’Amministrazione Comunale, che poteva contare su alcune realtà associative a livello rionale, inaugurò una nuova stagione del “Carnevaletto da 3 Soldi”. Il rione Piazza d’Armi e i ragazzi di Orbetello centro furono i primi ad abbozzare tentativi di introdurre nuovi carretti di cartapesta di modeste dimensioni. Il 1980 fu ancora un’edizione di prova, il vero spettacolo iniziò l’anno successivo con la realizzazione di “Rio 81” (Piazza d’Armi) e de “Il Cavallo di Troia” (Neghelli). Piano piano la partecipazione che, a livello di maschere, gruppi e singole, era già enorme, crebbe ulteriormente grazie alla realizzazione dei carri con gruppi al seguito sempre più numerosi. I carri, infatti, divenivano sempre più imponenti e ben fatti, i pupazzi erano curati nei dettagli, i giganti di cartapesta lagunari stavano muovendo i primi passi nella direzione della grandezza artistica, al fine di conquistare quello che stava divenendo sempre di più, l’ambito titolo de ” Il Carrissimo”.

Foto di Alberto Casamenti
A metà degli anni Ottanta si unirono all’’allegra banda del “Carnevaletto” anche le frazioni di Albinia, Fonteblanda e di San Donato: gruppi di artisti destinati ad essere, insieme ad altri, grandi protagonisti. Durante la prima metà degli anni Novanta, il “Carnevaletto da 3 Soldi” toccò il suo apice. Ai corsi sfilavano un numero minimo di quattro strutture con picchi di cinque, grazie alla partecipazione, non continuativa, del rione Stazione, di Porto Ercole e, una volta o due, anche di Pescia Fiorentina. La presenza del carnevale era ormai consolidata, era un fenomeno radicato in maniera tale da non riuscire a pensare febbraio senza “Carnevaletto”. Con l’arrivo del nuovo secolo, il Carnevaletto conobbe la crisi, furono numerosi i problemi logistici che portarono alla chiusura della manifestazione nel 2001. La voglia di carnevale non si spense e così nel 2008, allo spettacolo di bambini che si tiravano i coriandoli anche senza una festa a loro dedicata, la comunità del carnevale prese un’importante decisione: era tempo di impegnarsi per far rivivere nuovamente il “Carnevaletto”. Finalmente l’’associazione, che intanto si era costituita, trovò una breccia nell’ Amministrazione Comunale e nel 2009 il “Carnevaletto” è stato ancora realtà; si ripartì da zero e quest’entusiasmo ha permesso che la manifestazione fosse organizzata anche l’’anno successivo e l’anno dopo ancora, fino ad oggi, avviandosi verso nuovi traguardi. Oggi i Rioni partecipanti sono Albinia, Fonteblanda, Neghelli, Orbetello centro e la Stazione.
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