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Anguilla d’Oro

Il riconoscimento Anguilla d’Oro, che ogni anno premia un orbetellano che abbia portato la fama del suo paese per il mondo, è stato istituito nel 1994 ma affonda le sue radici molto più indietro nel tempo.

Orbetello è sempre stato ricco di personaggi importanti, i quali hanno dato lustro alla loro città natale in vari modi. Era il 3 febbraio, giorno del patrono San Biagio, del 1946 (immediato dopoguerra), quando un gruppo di amici pensò di pubblicare un giornale satirico culturale ricco di vignette riferite a personaggi dell’epoca. Titolo del giornale fu Il Rocchio, emanazione del circolo culturale omonimo fondato l’anno prima.

Perché questo nome?

San Biagio, Patrono di Orbetello, è protettore della gola degli orbetellani, i quali sono ghiotti di scaveccio, anguilla sfumata, cefalo e capitoni, proprio questi ultimi vengono tagliati, appunto, a rocchi. Nella prima pagina del Rocchio c’era sempre un personaggio importante che aveva fatto parlare di sé oltre i confini di Orbetello, per le sue idee, per le sue più svariate qualità e per l’attaccamento e l’amore che aveva dimostrato per il suo paese d’origine. Questo articolo di copertina dava lustro e importanza al personaggio e vanto allo stesso Rocchio ogni 3 febbraio. Eccola dunque la radice comune tra Rocchio e Anguilla d’ Oro. A quei personaggi, negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento, furono intitolate nomi di vie e di piazze. Ancora oggi li portano: via Raffaele Del Rosso, Arco dei Raveggi, via Angelo Banti, via Antonio De Witt, via Jacopo Gelli, via Furio Lenzi, via Michelangelo Ulivi, Piazza Cortesini, via Maceo Ugazzi, via Anteo Ercole, via Maria Pucci, via Alfredo Ceccherini e via Alfredo Baccarini. Alle persone più rilevanti in questo senso, nei tempi più recenti, è stata consegnata l’Anguilla d’Oro. Di seguito i personaggi che nel tempo hanno avuto l’onore di ricevere l’ambito premio con l’anno di consegna: 1994 Giampaolo Cantore, neurochirurgo noto in tutto il mondo; 1995 Renato Ferrini, pittore e cartellonista; 1996 Mario De Lena, oncologo insigne; 1997 Lamberto Bartalucci, capo di stato maggiore; 1998 Romano Fontana, economista e manager internazionale; 1999 Biagio Andreuccetti (in memoria), per il suo incondizionato amore per Orbetello; 2000 Luciano Mattarelli, presidente dell’Associazione nazionale vigili urbani; 2001 David Landi, campione del mondo di nuoto pinnato; 2002 Lucia Goracci, giornalista e inviata della Rai; 2003 Rolando Di Vincenzo, sindaco per due legislature; 2004 Gino Lucente, valentissimo chimico; 2005 Francesco Alonzo, scrittore di fama internazionale, 2006 Mario Pierantozzi, dirigente della Polizia di Stato; 2007 Teresa Ciabatti, scrittrice e giornalista; 2008 Angelo Murzi, fondatore dell’agenzia viaggi Passepartout, nota nel mondo; 2009 Mauro Michelacci, generale di Guardia di Finanza; 2010 Altero Matteoli, ministro e sindaco di Orbetello; 2011 Amerigo Paffetti, primario dell’ospedale di Orbetello; 2012 Giuliano Amato, politico, giurista, accademico italiano, presidente del Consiglio dei ministri dal 1992 al 1993 e dal 2000 al 2001; 2013 Carlo Conti, conduttore televisivo; 2014 Michele Addimandi, presidente del Tribunale di Grosseto; 2015 Alessandro Giusti, curatore al Museo di scienze naturali di Londra; 2016 Andrea Angione, artista noto anche all’estero; 2017 Stefano Cardoselli, illustratore noto anche negli Usa; 2018 Alessandro Capitani, regista cinematografico. Il 2019 ha visto premiato il pianista Giuliano Adorno, eccezionale artista di profilo internazionale. Infine, nel 2020, il premio è stato assegnato a Giovanni Damiani per il suo grande contributo e l’amore dimostrato per il territorio.

Alla fine degli anni Cinquanta del Novecento Il Rocchio cessò di esistere. Gli subentrò Il Bercio, giornale fatto su un’altra impronta: solo un sano sfottò di personaggi particolari dell’epoca. Poi per circa vent’anni, tra i Sessanta e i Novanta, niente. Nel 1994 fu l’amico Biagio Andreuccetti, scomparso poi quattro anni dopo, a ideare con altri amici un premio che potesse sostituire l’idea che sosteneva Il Rocchio, dando il giusto e legittimo riconoscimento a orbetellani meritevoli e a tutti coloro che promuovono il nome di Orbetello nel mondo. Nasce così l’Anguilla d’Oro. Perché l’anguilla e non un altro pesce della laguna? Perché il cefalo (sotto il Leone senese che lo infiocina) è già nel nostro stemma, mentre l’anguilla si trova in tutti i modi di dire più semplici e popolari degli orbetellani (detti anche “sangue d’anguilla”). Perciò si decise per l’Anguilla d’Oro, assegnandola ogni anno, ma non più il 3 febbraio, a illustri personaggi, che con il loro fare hanno contribuito a rendere famoso e apprezzato Orbetello oltre i confini del comune.

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